domenica 27 luglio 2008
una giornata al mare
Un anziano decide di passare un paio d'ore al mare, cosa per lui facile residendo in una città rivierasca. Purtroppo i famosi Topolini (da cui le miss Topolini) sono strapieni ed egli prosegue lungo la rocciosa scogliera. Posteggia l'auto e si fa 250 scalini in discesa per arrivare alla spiaggia di sassi. Mentre scende si chiede ansioso come farà a risalire. Giunto alla meta trova una corta spiaggia e si stende al sole con qualche difficoltà. Il luogo è deserto. Ma ecco arrivare un'anziana. In silenzio si stende all'ombra a leggere. Ma ecco arrivare una giovane biondina che anch'essa si stende nei pressi (la spiaggia è corta) ed estrae dei fogli. Dopo breve tempo la biondina prende il cellulare e chiama qualcuno. Si presenta come giornalista del piccolo giornale locale ed inizia a voce alta un'interessante intervista ad una star emergente, forse una miss Topolini. L'anziana si scoccia e fa. Signorina, siamo venuti per stare in pace, coinvolgendo con il plurale l'anziano che invece era curioso di ascoltare. La biondina si scusa e si allontana. Ma ecco arrivare due sposi con cinque bambini chiassosi. L'anziano vuol fare amicizia e chiede. Chi siete. Il simpatico ragazzo pluripadre spiega di essere bosniaco, la moglie italiana, un figlio ogni due anni. L'anziano commenta. Senza di voi l'Italia sarebbe un deserto, però è giunto il momento del sesto. Se po' fa, dice il bosniaco, mentre i bimbi globalizzati urlano, strepitano, piangono. All'anziana saltano i nervi e se ne va. L'anziano, divertito, anche se non ama particolarmente i bambini, si fa una bella nuotata e poi risale, con sufficiente vigore, per recarsi ad un pescaturismo di sua conoscenza, per farsi due pescetti.Ricorda come concludeva tutti i temini alle elementari. Poi sono tornato a casa stanco, ma soddisfatto.
mercoledì 16 luglio 2008
miseria e nobiltà
Maria, trovatella, dopo la dura scuola elementare religiosa delle Carmelitane scalze fu mandata a soli quindici anni a servizio dalla contessa Gaby von Presnitz e del di lei marito colonnello Hugo Hamburg. Maria era magra come un chiodo per la tanta fame patita, oltre che rachitica il petto in dentro la pancia piccola tonda tipo terzo mondo e le chiappettine floscie come mandarini spremuti. In una parola una bella giovine, almeno agli occhi del colonnello Hugo che tutta vita aveva dovuto tenersi quel orrendo sgorbio della Gaby che aveva sposato solo per soldi e per titolo salvo poi accorgersi che soldi non ve ne erano e anche il titolo era di dubbia origine. Ora la contessa Gaby si interessava solo di canasta e ogni giorno dalle tre alle otto di sera era gran batter carte con le sue tre amiche duchessa Asburgica Lorena, marchesa Lorena Asburgo e Pinuccia la verduraia. Il colonnello aveva fatto tutta la sua carriera in fureria perchè era terrorizzato dalle armi, se non della sua stessa ombra. Raccontano i suoi amici che una volta che fu chiamato in commissione disciplina perchè non aveva visto passare il generale Ucci Fossombrone e conseguentemente non lo aveva salutato insomma se l'era fatta addosso ma non metaforicamente bensì sustanzialmente ragion per la quale era stato degradato ed espulso dal suo corpo. Oramai la vita di Hugo era senza scopo stava tutto il giorno a casa girando in tondo come un bambolotto e quando arrivavano le Signore della canasta correva a chiudersi in bagno per la vergogna che provava. Ma un giorno maledetto giorno! Maria era in questo bagno padronale che puliva la vasca in finta porcellana. Il colonnello era spaparanzato sul divano di finta pelle con la sua vestaglia migliore di raso rosso di polimeri e foulard negligentemente annodato al collo centopercento nylon quando suona il campanello di casa. Chi sarà? Ah, quelle orrende vecchiacce puzzolenti della canasta. Il poveretto se ne era scordato salta su di botto e si fionda in bagno dove normalmente si chiudeva nelle quattro ore del gioco di carte. Entra tutto sudato affanato vede queste povere chiappette disidratate per aria questo posteriore macilento questa gobbetta dolce non capisce più niente e pur essendo da anni sofferente di impotentia coeundi salta addosso a Maria come il leone sulla tenera gazzella nella savana. Ma prima ancora di iniziare l'osceno amplesso crolla a terra morto per l' emozione. Così fu che Maria conservò per sempre il fiore della sua innocenza ben custodito. Nel testamento del colonnello Hugo era scritto che lasciava a Maria la sua collezione di soldatini di piombo. La Gaby si risposò appena passato il periodo di stretta vedovanza con il dr. Piorrea, impiegato comunale gran giocatore di canasta.
Il ricevimento, trecento persone, fu tutto sulle spalle di Maria, che lo organizzò nel cortile (g.c.) delle Carmelitane. Non fu un gran successo.
Il ricevimento, trecento persone, fu tutto sulle spalle di Maria, che lo organizzò nel cortile (g.c.) delle Carmelitane. Non fu un gran successo.
martedì 15 luglio 2008
educazione sessuale
Carletto, trovatello, dopo una scarna istruzione nel convento delle Carmelitane scalze, viene inviato a casa del duca Baldino Fresco Bono dei principi von Presnitz come apprendista cameriere. La nobil residenza trovavasi esattamente dietro al convento delle Carmelitane , sicchè era problematico dormire di mattina presto a causa del forte clangore dei ferri dei duellanti all'alba. Però Carletto era ugualmente contento perchè ammirava molto la beltà e il decoro della nobiltà cittadina. Quel però che lo impensierì e lo ha poi segnato per tutta la vita fu che la signora Aurora, governante del principe-duca, sempre vestita con cose di cuoio nero, gli impose sin da subito una divisa composta da un grembiule nero con crestina inamidata bianca e guanti di organza bianchi. Vi era in tale mise un che di ambiguo per non dir losco che il piccolo Carletto avertiva inconsciamente senza comprensione piena atteso che alla scuola delle Carmelitane non era ancora prevista l'ora di educazione sessuale.
dentista militare
Sotto le armi avevo la qualifica di fante dattilografo. Dopo un servizio sulle colline bolognesi (giugno, ma un freddo cane) fui ricoverato all'ospedale militare causa febbre altissima e bronchite. Quando mi fui ristabilito mi misero a far le pulizie nel locale dentistico del medesimo ospedale dove operava un dottore dentista civile. Un giorno questo dottore se ne va in ferie. L'alto comando manda in sostituzione un ufficiale medico che aveva fatto il dentista una volta trenta anni prima e poi mai più. Comunque lì le cure si riducevano in pratica a togliere denti marci, dato l'orrendo stato della bocca di questi poveri militari che non avevano neanche vent'anni. Una mattina entra un fante che aveva solo due denti in bocca uno a destra uno a sinistra marcissimi tutti due e da togliere. L'ufficiale gli fa l'anestesia a sinistra, spiegando che non poteva togliere tutti i due denti lo stesso giorno e poi lo manda fuori ad aspettare che l'anestetico facesse il suo effetto. Dopo un po' lo fa rientrare gli mette la tenaglia in bocca e comincia a lavorare con impegno sul dente di destra. Il ragazzo urla che gli fa tanto mal e che basta. L'ufficiale gli tira uno scappellotto affettuoso dicendogli che non può far male essendo il dente anestetizzato finchè non si accorge che lavora sul dente sbagliato. Intanto il pover'uomo era diventato bianco come un fantasma e Nando ed io gli demmo subito una bustina di cordiale militare per fargli coraggio ed impedirgli di svenire. Meno male che adesso non esiste più il servizio obbligatorio. Addio alle armi.
lunedì 14 luglio 2008
una festa ben riuscita
Papà e mamma erano cuochi famosi di scuola francese che lavoravano in un frittolino nella città vecchia. Mi abbandonarono conseguentemente in un immondezzaio vicino alla mensa delle suorine della Miseria nera. Avevo appena due settimane di vita. Le buone suorine mi hanno subito avviato alla brillante cariera di cuoca apprendista e già a sei anni lavavo piatti e scopavo per terra come nessuno. A soli dodici anni senza registrarmi all'ufficio del lavoro le suorine mi hanno nominata cuoca di prima classe ed ho cominciato a cucinare per i poveri del rione. Le suorine compravano da mangiare con le risorse dell'otto per mille tramite l'amministratore Pippone Imbruglia il quale riforniva la mensa solo di brodo finto pan duro e cipolla marcia. Dopo due o tre anni di questa dieta i poveri erano tutti magri magri ma sanissimi e con il colesterolo giusto giusto. Però a me era parso giusto di andare dalla badessa suor Bonaventura per dirle se mi avesse voluto dare i soldi per comprare direttamente saltando l'intermediazione di Pippone che si sa che la intermediazione costa cara. Suor Bonaventura si convinse e da quel momento feci tutto io. Il menù quindi passò da brodo finto pan duro cipolla marcia al seguente. Anguilla in umido baccalà a la vicentina bigoli al ragù di anitra casunziei crostoli faraona in salsa peverada pastissada di pescatrice ai funghi sarde in saor sardine in carpione e tacchina con la melagrana. Dessert a parte. I poveri erano assai contenti ma il colesterolo gli esplose e con lui la mortalità dei vecchierelli. La mia fama però si era sparsa in città e così mi mandarono a chiamare per un fastoso matrimonio il cui ricevimento si teneva in un antico castello sul mare. Per soli tre euro a persona feci il menù sopradescritto. Gran successo applausi ma purtroppo tutto quel rumore fece cadere un pezzo del soffitto direttamente sulla mia testa. Defunta illico et immantinente ma per fortuna poterono far subito il funerale tante erano le autorità religiose civili militari presenti. Adesso sono in questa tomba un poco umida ma quel che mi infastidisce di più è che mi hanno messo vicino a due immondezzai dove le gattare vengono a portare rifiuti schifosi a questi gattacci spelacchiati del cmitero che si danno convegno e coro dove giacciono le mie spoglie mortali.
in morte di Rossella Kuguluff
O passante! Non meravigliarti se vicino alle tombe comuni del cimitero tutte scagazzate da gattacci e colombi c'è un meraviglioso sepolcro di marmo puro di Aurisina tutto screziato di strass con una lapide di oro zecchino con su scritto da un poeta famoso: Quivi giace Rossella Rossi in Kuguluff che nacque elegante visse elegante morì elegante. Effettivamente era figlia legittimissima del vicerè delle Indie Janez e della contessa von Cachemire de China. Nacque con una camicetta tutta di pizzo e di organza, frequentò le scuole svizzere nel Cantone dei Grigioni, sposò Edy von Kuguluff della dinastia dei von Kuguluff, discendenti da Mastro Kuguluff senza von aggiunto dopo aver inventato il presnitz e adesso tutti i più fini elegantoni mangiano solo presnitz von Kuguluff anche se sono assai più cari degli altri presnitz. Visse nel lusso più estremo yacht i servi in polpe e tutti gli ospiti senza cravatta ma con bellissimi foulard tutti e solo di seta bianca di bachi selezionati dai bachicultori del Collio che solo loro sanno allevar bachi come che si deve. In tutte le sue varie case, residenze, anche appartamentini al minimo c'erano rubinetti in argento ma normalmente solo in oro ed il resto dell'arredamento era in stile con questa magnificenza. Godette questa bella vita circondata dalla stima e dalla considerazione della città intera che beveva i suoi scritti (era anche pubblicista, per passare il tempo) come se fossero bicchieri di tocai di Felluga a temperatura ambiente, come vanno bevuti. Anche quando smorì di vecchiaia lo fece vestita tutta brandizzata (firmata n.d.A.) nei suoi freschi lenzuoli di fiandra esalando l'ultimo respiro in una nuvola di profumo freschissimo non in quella puzza in cui muoiono i vecchiacci sporchi senza un euro.
morte di un imprenditore
Sono figlio illegittimo del dr. Giovanni Agricolo agrimensore e della Signora Angiola, critica d'arte moderna e contemporanea. I frati di Gabrovizza che mi trovarono scagazzante e pigolante in un piccolo pollaio mi avviarono alla benedetta arte del pollivendolo. Gestivo quindi con successo, sin dalla quinta elementare, secondo i dettami bocconiani di un corso intensivo di un giorno, una industria di pollame con annessa rivendita di uova freschiee stagionate anche con licenza di rappresentante di galline, sia giovani che vecchie, per il brodo. L'impresa era veramente riuscita, tanto che correva voce, tra i poteri forti, che la stessa Ovocop aveva in animo di scalarmi. Ma questo non mi faceva paura. Piutosto era difficile l'inverno perchè Gabrovizza è un borgo sperduto nelle lande carsiche frequentate d'inverno da orsi e lupi incuranti della neve e del ghiaccio. Ma se non mi faceva paura la scalata di Ovicop apoggiata dall' immobiliarista Carlone come poteva farmi paura un poco di neve. Infatti ho subito comprato un Ape Subaro a quattro ruote motrici super acessoriato e così andavo su e giù fregandomi delle previsioni meteo quasi sempre sbagliate del centro meteo regionale e della condizione del manto stradale. Vero è che purtroppo la Municipalità non era ben organizzata per tener pulite le strade in quanto interamente impegnata ad arrotolare nastri colorati per le inaugurazioni che al Sindaco Di Corsa tanto piacciono. Ma io con l'Ape mi sentivo comunque sicuro. Bene, ma tempo come nel dicembre 2005 non avevo mai visto. Neve, ghiaccio, bora nera! Così un giorno, che brutto giorno!, venivo giù da Gabrovizza tutto allegro quando arrivo ad un quadrivio dove ci sono spesso incidenti. Ecco che vedo un uomo bellissimo vestito da cacciatore con il fucile a tracolla che dirigeva il traffico. Resto di sasso... che bell'uomo, che grinta. Non posso togliere gli occhi da questa scena magnifica, indice di grande efficienza ed efficacia della azione aministrativa, e vado a sbattere violentemente contro il ciglion carsico con l'Ape Suv. Secco. Per fortuna quell'uomo incantevole altri non era che il Sindaco Di Corsa che ha organizzato sul momento il mio funerale cui ha partecipato lui stesso sempre vestito alla cacciatora avendo anche invitato la banda completa degli Schuetzen del Sud Tirolo in braghette. Che bel funerale! Era il novantesimo partecipato di persona dal Sindaco. E' stato davvero il più bel momento della mia vita.
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