domenica 27 luglio 2008
una giornata al mare
Un anziano decide di passare un paio d'ore al mare, cosa per lui facile residendo in una città rivierasca. Purtroppo i famosi Topolini (da cui le miss Topolini) sono strapieni ed egli prosegue lungo la rocciosa scogliera. Posteggia l'auto e si fa 250 scalini in discesa per arrivare alla spiaggia di sassi. Mentre scende si chiede ansioso come farà a risalire. Giunto alla meta trova una corta spiaggia e si stende al sole con qualche difficoltà. Il luogo è deserto. Ma ecco arrivare un'anziana. In silenzio si stende all'ombra a leggere. Ma ecco arrivare una giovane biondina che anch'essa si stende nei pressi (la spiaggia è corta) ed estrae dei fogli. Dopo breve tempo la biondina prende il cellulare e chiama qualcuno. Si presenta come giornalista del piccolo giornale locale ed inizia a voce alta un'interessante intervista ad una star emergente, forse una miss Topolini. L'anziana si scoccia e fa. Signorina, siamo venuti per stare in pace, coinvolgendo con il plurale l'anziano che invece era curioso di ascoltare. La biondina si scusa e si allontana. Ma ecco arrivare due sposi con cinque bambini chiassosi. L'anziano vuol fare amicizia e chiede. Chi siete. Il simpatico ragazzo pluripadre spiega di essere bosniaco, la moglie italiana, un figlio ogni due anni. L'anziano commenta. Senza di voi l'Italia sarebbe un deserto, però è giunto il momento del sesto. Se po' fa, dice il bosniaco, mentre i bimbi globalizzati urlano, strepitano, piangono. All'anziana saltano i nervi e se ne va. L'anziano, divertito, anche se non ama particolarmente i bambini, si fa una bella nuotata e poi risale, con sufficiente vigore, per recarsi ad un pescaturismo di sua conoscenza, per farsi due pescetti.Ricorda come concludeva tutti i temini alle elementari. Poi sono tornato a casa stanco, ma soddisfatto.
mercoledì 16 luglio 2008
miseria e nobiltà
Maria, trovatella, dopo la dura scuola elementare religiosa delle Carmelitane scalze fu mandata a soli quindici anni a servizio dalla contessa Gaby von Presnitz e del di lei marito colonnello Hugo Hamburg. Maria era magra come un chiodo per la tanta fame patita, oltre che rachitica il petto in dentro la pancia piccola tonda tipo terzo mondo e le chiappettine floscie come mandarini spremuti. In una parola una bella giovine, almeno agli occhi del colonnello Hugo che tutta vita aveva dovuto tenersi quel orrendo sgorbio della Gaby che aveva sposato solo per soldi e per titolo salvo poi accorgersi che soldi non ve ne erano e anche il titolo era di dubbia origine. Ora la contessa Gaby si interessava solo di canasta e ogni giorno dalle tre alle otto di sera era gran batter carte con le sue tre amiche duchessa Asburgica Lorena, marchesa Lorena Asburgo e Pinuccia la verduraia. Il colonnello aveva fatto tutta la sua carriera in fureria perchè era terrorizzato dalle armi, se non della sua stessa ombra. Raccontano i suoi amici che una volta che fu chiamato in commissione disciplina perchè non aveva visto passare il generale Ucci Fossombrone e conseguentemente non lo aveva salutato insomma se l'era fatta addosso ma non metaforicamente bensì sustanzialmente ragion per la quale era stato degradato ed espulso dal suo corpo. Oramai la vita di Hugo era senza scopo stava tutto il giorno a casa girando in tondo come un bambolotto e quando arrivavano le Signore della canasta correva a chiudersi in bagno per la vergogna che provava. Ma un giorno maledetto giorno! Maria era in questo bagno padronale che puliva la vasca in finta porcellana. Il colonnello era spaparanzato sul divano di finta pelle con la sua vestaglia migliore di raso rosso di polimeri e foulard negligentemente annodato al collo centopercento nylon quando suona il campanello di casa. Chi sarà? Ah, quelle orrende vecchiacce puzzolenti della canasta. Il poveretto se ne era scordato salta su di botto e si fionda in bagno dove normalmente si chiudeva nelle quattro ore del gioco di carte. Entra tutto sudato affanato vede queste povere chiappette disidratate per aria questo posteriore macilento questa gobbetta dolce non capisce più niente e pur essendo da anni sofferente di impotentia coeundi salta addosso a Maria come il leone sulla tenera gazzella nella savana. Ma prima ancora di iniziare l'osceno amplesso crolla a terra morto per l' emozione. Così fu che Maria conservò per sempre il fiore della sua innocenza ben custodito. Nel testamento del colonnello Hugo era scritto che lasciava a Maria la sua collezione di soldatini di piombo. La Gaby si risposò appena passato il periodo di stretta vedovanza con il dr. Piorrea, impiegato comunale gran giocatore di canasta.
Il ricevimento, trecento persone, fu tutto sulle spalle di Maria, che lo organizzò nel cortile (g.c.) delle Carmelitane. Non fu un gran successo.
Il ricevimento, trecento persone, fu tutto sulle spalle di Maria, che lo organizzò nel cortile (g.c.) delle Carmelitane. Non fu un gran successo.
martedì 15 luglio 2008
educazione sessuale
Carletto, trovatello, dopo una scarna istruzione nel convento delle Carmelitane scalze, viene inviato a casa del duca Baldino Fresco Bono dei principi von Presnitz come apprendista cameriere. La nobil residenza trovavasi esattamente dietro al convento delle Carmelitane , sicchè era problematico dormire di mattina presto a causa del forte clangore dei ferri dei duellanti all'alba. Però Carletto era ugualmente contento perchè ammirava molto la beltà e il decoro della nobiltà cittadina. Quel però che lo impensierì e lo ha poi segnato per tutta la vita fu che la signora Aurora, governante del principe-duca, sempre vestita con cose di cuoio nero, gli impose sin da subito una divisa composta da un grembiule nero con crestina inamidata bianca e guanti di organza bianchi. Vi era in tale mise un che di ambiguo per non dir losco che il piccolo Carletto avertiva inconsciamente senza comprensione piena atteso che alla scuola delle Carmelitane non era ancora prevista l'ora di educazione sessuale.
dentista militare
Sotto le armi avevo la qualifica di fante dattilografo. Dopo un servizio sulle colline bolognesi (giugno, ma un freddo cane) fui ricoverato all'ospedale militare causa febbre altissima e bronchite. Quando mi fui ristabilito mi misero a far le pulizie nel locale dentistico del medesimo ospedale dove operava un dottore dentista civile. Un giorno questo dottore se ne va in ferie. L'alto comando manda in sostituzione un ufficiale medico che aveva fatto il dentista una volta trenta anni prima e poi mai più. Comunque lì le cure si riducevano in pratica a togliere denti marci, dato l'orrendo stato della bocca di questi poveri militari che non avevano neanche vent'anni. Una mattina entra un fante che aveva solo due denti in bocca uno a destra uno a sinistra marcissimi tutti due e da togliere. L'ufficiale gli fa l'anestesia a sinistra, spiegando che non poteva togliere tutti i due denti lo stesso giorno e poi lo manda fuori ad aspettare che l'anestetico facesse il suo effetto. Dopo un po' lo fa rientrare gli mette la tenaglia in bocca e comincia a lavorare con impegno sul dente di destra. Il ragazzo urla che gli fa tanto mal e che basta. L'ufficiale gli tira uno scappellotto affettuoso dicendogli che non può far male essendo il dente anestetizzato finchè non si accorge che lavora sul dente sbagliato. Intanto il pover'uomo era diventato bianco come un fantasma e Nando ed io gli demmo subito una bustina di cordiale militare per fargli coraggio ed impedirgli di svenire. Meno male che adesso non esiste più il servizio obbligatorio. Addio alle armi.
lunedì 14 luglio 2008
una festa ben riuscita
Papà e mamma erano cuochi famosi di scuola francese che lavoravano in un frittolino nella città vecchia. Mi abbandonarono conseguentemente in un immondezzaio vicino alla mensa delle suorine della Miseria nera. Avevo appena due settimane di vita. Le buone suorine mi hanno subito avviato alla brillante cariera di cuoca apprendista e già a sei anni lavavo piatti e scopavo per terra come nessuno. A soli dodici anni senza registrarmi all'ufficio del lavoro le suorine mi hanno nominata cuoca di prima classe ed ho cominciato a cucinare per i poveri del rione. Le suorine compravano da mangiare con le risorse dell'otto per mille tramite l'amministratore Pippone Imbruglia il quale riforniva la mensa solo di brodo finto pan duro e cipolla marcia. Dopo due o tre anni di questa dieta i poveri erano tutti magri magri ma sanissimi e con il colesterolo giusto giusto. Però a me era parso giusto di andare dalla badessa suor Bonaventura per dirle se mi avesse voluto dare i soldi per comprare direttamente saltando l'intermediazione di Pippone che si sa che la intermediazione costa cara. Suor Bonaventura si convinse e da quel momento feci tutto io. Il menù quindi passò da brodo finto pan duro cipolla marcia al seguente. Anguilla in umido baccalà a la vicentina bigoli al ragù di anitra casunziei crostoli faraona in salsa peverada pastissada di pescatrice ai funghi sarde in saor sardine in carpione e tacchina con la melagrana. Dessert a parte. I poveri erano assai contenti ma il colesterolo gli esplose e con lui la mortalità dei vecchierelli. La mia fama però si era sparsa in città e così mi mandarono a chiamare per un fastoso matrimonio il cui ricevimento si teneva in un antico castello sul mare. Per soli tre euro a persona feci il menù sopradescritto. Gran successo applausi ma purtroppo tutto quel rumore fece cadere un pezzo del soffitto direttamente sulla mia testa. Defunta illico et immantinente ma per fortuna poterono far subito il funerale tante erano le autorità religiose civili militari presenti. Adesso sono in questa tomba un poco umida ma quel che mi infastidisce di più è che mi hanno messo vicino a due immondezzai dove le gattare vengono a portare rifiuti schifosi a questi gattacci spelacchiati del cmitero che si danno convegno e coro dove giacciono le mie spoglie mortali.
in morte di Rossella Kuguluff
O passante! Non meravigliarti se vicino alle tombe comuni del cimitero tutte scagazzate da gattacci e colombi c'è un meraviglioso sepolcro di marmo puro di Aurisina tutto screziato di strass con una lapide di oro zecchino con su scritto da un poeta famoso: Quivi giace Rossella Rossi in Kuguluff che nacque elegante visse elegante morì elegante. Effettivamente era figlia legittimissima del vicerè delle Indie Janez e della contessa von Cachemire de China. Nacque con una camicetta tutta di pizzo e di organza, frequentò le scuole svizzere nel Cantone dei Grigioni, sposò Edy von Kuguluff della dinastia dei von Kuguluff, discendenti da Mastro Kuguluff senza von aggiunto dopo aver inventato il presnitz e adesso tutti i più fini elegantoni mangiano solo presnitz von Kuguluff anche se sono assai più cari degli altri presnitz. Visse nel lusso più estremo yacht i servi in polpe e tutti gli ospiti senza cravatta ma con bellissimi foulard tutti e solo di seta bianca di bachi selezionati dai bachicultori del Collio che solo loro sanno allevar bachi come che si deve. In tutte le sue varie case, residenze, anche appartamentini al minimo c'erano rubinetti in argento ma normalmente solo in oro ed il resto dell'arredamento era in stile con questa magnificenza. Godette questa bella vita circondata dalla stima e dalla considerazione della città intera che beveva i suoi scritti (era anche pubblicista, per passare il tempo) come se fossero bicchieri di tocai di Felluga a temperatura ambiente, come vanno bevuti. Anche quando smorì di vecchiaia lo fece vestita tutta brandizzata (firmata n.d.A.) nei suoi freschi lenzuoli di fiandra esalando l'ultimo respiro in una nuvola di profumo freschissimo non in quella puzza in cui muoiono i vecchiacci sporchi senza un euro.
morte di un imprenditore
Sono figlio illegittimo del dr. Giovanni Agricolo agrimensore e della Signora Angiola, critica d'arte moderna e contemporanea. I frati di Gabrovizza che mi trovarono scagazzante e pigolante in un piccolo pollaio mi avviarono alla benedetta arte del pollivendolo. Gestivo quindi con successo, sin dalla quinta elementare, secondo i dettami bocconiani di un corso intensivo di un giorno, una industria di pollame con annessa rivendita di uova freschiee stagionate anche con licenza di rappresentante di galline, sia giovani che vecchie, per il brodo. L'impresa era veramente riuscita, tanto che correva voce, tra i poteri forti, che la stessa Ovocop aveva in animo di scalarmi. Ma questo non mi faceva paura. Piutosto era difficile l'inverno perchè Gabrovizza è un borgo sperduto nelle lande carsiche frequentate d'inverno da orsi e lupi incuranti della neve e del ghiaccio. Ma se non mi faceva paura la scalata di Ovicop apoggiata dall' immobiliarista Carlone come poteva farmi paura un poco di neve. Infatti ho subito comprato un Ape Subaro a quattro ruote motrici super acessoriato e così andavo su e giù fregandomi delle previsioni meteo quasi sempre sbagliate del centro meteo regionale e della condizione del manto stradale. Vero è che purtroppo la Municipalità non era ben organizzata per tener pulite le strade in quanto interamente impegnata ad arrotolare nastri colorati per le inaugurazioni che al Sindaco Di Corsa tanto piacciono. Ma io con l'Ape mi sentivo comunque sicuro. Bene, ma tempo come nel dicembre 2005 non avevo mai visto. Neve, ghiaccio, bora nera! Così un giorno, che brutto giorno!, venivo giù da Gabrovizza tutto allegro quando arrivo ad un quadrivio dove ci sono spesso incidenti. Ecco che vedo un uomo bellissimo vestito da cacciatore con il fucile a tracolla che dirigeva il traffico. Resto di sasso... che bell'uomo, che grinta. Non posso togliere gli occhi da questa scena magnifica, indice di grande efficienza ed efficacia della azione aministrativa, e vado a sbattere violentemente contro il ciglion carsico con l'Ape Suv. Secco. Per fortuna quell'uomo incantevole altri non era che il Sindaco Di Corsa che ha organizzato sul momento il mio funerale cui ha partecipato lui stesso sempre vestito alla cacciatora avendo anche invitato la banda completa degli Schuetzen del Sud Tirolo in braghette. Che bel funerale! Era il novantesimo partecipato di persona dal Sindaco. E' stato davvero il più bel momento della mia vita.
nato morto
Sono nato per puro caso. Mio padre è il Sindaco Di Corsa. Mamma Carlona Del Schinco, friulana di Amaro. Così avvenne. Papà correva con la sua auto blue guidata da fra' Peppone, esponente di punta del volontariato cittadino. Mamma all'epoca aveva cinquanta e due anni zitella immacolata vicina alla menopausa. Lavorava come entreneuse e cubista al night club "Vecchi in gamba". Bella donna friulana, nata a dieci metri dalla frontiera tra il friuli e la ubertosa Carnia. Sembrava la icona del famoso motto. Donna del Friul tete panza e cul. Sopratutto il culo era veramente mastodontico. Quel giorno Carlona stava attraversando una strada cittadina che quando piove è assai sdrucciolevole e stava diluviando. Mamma povera scivola cade carponi con il culo per aria. In quel mentre arriva a tutta velocità la macchina del Sindaco fra' Peppone riflessi pronti frena e si ferma a venti zentimetri dalla Caduta. Il Sindaco, uomo bellissimo e sempre vivace nel suo modo d'essere, ved queste enormi chiappe tremolanti non ragiona più salta giù dall' auto e se ne approfitta senza pietà. Fatto quel chevoleva fare, senza rispetto per la femmina dolorante torna ratto nella machina e corre....dove corre? Ad inaugurare un negozietto di cravatte di una sua amica, Marinella di Napoli. era la cinquantatresima inaugurazione del suo Sindacato. Mamma non ha voluto abortire perchè è peccato mortale quando son nato morto ha voluto ugualmente darmi un nome e mi ha chiamato Cinquantaquattresimo. Non ho mai capito questo umorismo friulano.
anno 2036
Oh, cielo! Chi l'avrebbe detto. Dopo trent'anni di nuovo innamorata! L'ultima volta fu nel 2006. Conobbi un sessantenne calvo, sdentato e assolutamente moscio. In realtà non ci vedemmo mai....fu un amore virtuale, una passione scoppiata tra due vecchi computer. Com'era intelligente. Ogni sua parola sapeva di esperienza ed intelligenza. Io ero appena uscita da una storia che mi aveva spezzata in due, mangiare e vomitare, dormire e mingere involontariamente a letto, perdere i capelli a ciocche, fumare 40 Gauloise al giorno, pranzo e cena solo involtini primavera. Un inferno. Poi conobbi lui con le sue magiche parole e fu serenità e dolcezza. Durò poco più di una settimana poi lui, l'elegante vecchietto, sparve. Da allora niente più amore, ma oggi....Mi sono alzata come al solito alle 6 del mattino, all'ora in cui suona l'allarme per la ginnastica obbligatoria. Questa menata della ginnastica obbligatoria è stata la prima legge imposta dal Partito Nazionale Forzista dopo le elezioni del 9 aprile 2006, ampiamente vinte dal centro-destra, il quale in pochi mesi si è poi unificato appunto nel Partito Nazionale Forzista. La seconda legge approvata dal nuovo parlamento fu l'abolizione delle elezioni in quanto in contrasto con lo spirito aziendalistico che doveva informare l'azione del governo. La terza legge fu la nomina a Uomo del Destino dell'on. Berlusconi che, per successione naturale, sarebbe poi passata a Suo figlio il nostro amato PierSilvio. Oggi a cento anni compiuti Il Nostro Presidente è ancora ben arzillo ed ha di recente dichiarato alla stampa internazionale che se ne fa ancora due alla settimana. Ma basta parlare di politica, che poi è anche proibito. Parliamo piuttosto di me, che oggi ho compiuto sessant'anni e sono ancora una bellissima donna, solo le tette un pò mi pendono, ma mi pendevano già quando avevo trent'anni. Due fili di grigio nei miei capelli mi rendono ancora più affascinante. Continuo nancora a lavorare, perchè la quarta legge del P.N.F. ha portato giustamente l'età della pensione a ottanta anni. Dunque oggi ero in ufficio quando il mio collega Gianluca mi dice. "Guarda oggi arriva un nuovo cliente, mi dicono che gli piace fare il cascamorto con le belle donne. Tu, insomma...hai sessanta anni, ma altre donne qui non ce ne sono. Apri due bottoni della camicetta e vai..."."Dai non me la sento, son venuta in ufficio di corsa, mi puzzano i piedi, ho mangiato aglio a colazione per la pressione, ho eruttazioni continue, non mi son lavata le ascelle..." "Poche storie, ci devi andare". Incazzata nera e come detto più sordida del solito, mi avvio verso il bar dell'angiporto dove era fissato l'appuntamento. Mi vedo venire incontro un uomo bellissimo, sui quarant'anni. Biondo, occhi azzurri, alto, slanciato, vestito con eleganza raffinata Missoni (proprio lui Ottavio detto Tai, è ancora vivo, ha centodieci anni). Ma quello che mi colpisce di più è la sua dentatura. Trentasei denti bianchissimi ed un alito che sapeva di primavera e brezza marina. Mi prende come una sindrome di Stendhal e sto per svenire. Lui, galante, mi sorregge con le sue braccia muscolose ed io gli soffio in faccia un grazie agliatissimo. Sono trent'anni che non provo un'emozione del genere da quando il mio amore virtuale è sparito senza un perchè e senza un percome, lasciandomi priva delle sue enormi erezioni intellettive. Solo che stavolta la cosa è reale e non virtuale. Ed io non mi sono neanche lavata la parussola ed ho mangiato per colazione otto involtini primavera, perchè così mi sono ridotta per colpa di quel vecchio porco che trent'anni prima mi ha abbandonata ai miei tubi. "Buongiorno signora,mi dice, sono Pierferdinando, sono venuto per quei tubi che Lei sa...Ma si sente bene?" "Sissì, faccio io, mi son sentita mancare a causa che non ho mangiato a colazione, per via della legge Berlusconi/Storace quater che ci impone di stare a dieta per essere tutti sani e belli, ma adesso è ok". "Allora, fa lui, la prego di accompagnarmi al Parco dell'amore, perchè ci sono dei tubi che non mi convincono. Come Le avranno detto son il responsabile del progetto Parco dell'amore Milano 8." Figurarsi se non lo so, non si parla di altro in città! Paolo Berlusconi, di anni novantaquattro, ha appena finito di costruire il Parco dell'amore Milano 8, per rispondere alle esigenze affettive delle coppie, ma solo legittime, che non dispongano di locali atti. Solo coppie legittime, ovviamente, perchè la legge Berlusconi/Pera proibisce ogni tipo di unione che non sia benedetta. In breve, seppur io con le gambe tremanti, arriviamo al Parco e mi basta un'occhiata per capire che i tubi hanno solo bisogno di una passata con Idraulico Liquido. "Signora, fa lui, ma allora la sua fama di diagnostica del tubo è veramente ben meritata". Arrossisco e accetto, sia pur con un pò di ritrosia, il suo invito a bere un vov caldo nel suo alloggio di servizio. Non facciamo in tempo ad entrare che tutta la sua forbitezza svanisce come per incanto e il bell'uomo si tramuta in bestia. Mi afferra per i capelli biondi con due fili di grigio, mi strappa il povero vestitoe mi getta ignuda e tremante sul pagliericcio...però anche un pò lieta di questa sua capacità di essere un vero uomo. Nella concitazione a Pierferdinando casca di testa la parrucca bionda, cadono le lenti a contatto azzurre e soprattutto i trentasei denti bianchissimi cadono anch'essi, rivelandosi per quel che sono, una dentiera! No, è troppo!!! Raccolgo le mie vesti stracciate e scappo via, rimpiangendo il mio amore di trent'anni prima che pure non ho mai conosciuto de visu nè biblicamente.
Dopo l'orrendo incontro con Pierferdi al Parco dell'amore son tornata velocissima con l'elicottero di linea alla mia casa dei tapini (in base alla legge Paolo/Piersilvio esistono ora solo due tipologie di appartamenti, dei tapini e dei nababbi). Mi butto sul pagliericcio senza neppure lavarmi i denti e la parussola e piombo in un sogno agitato, in cui mi ritorna in mente quell'amore finito trent'anni prima senza un percome e un perchè, forse per un equivoco? Il mio Montalbano!!! Sigh. Mi alzo con il solito allarme della ginnastica obbligatoria, mi dimentico di lavarmi la faccia, i denti e la parussola e scendo al bar sottocasa, dove esercita il peggior barista della città, Mario, di anni novanta fatti il 25 gennaio scorso. "Ciao Mario, gli alito in faccia, la solita sbobba". Quello ha come un mancamento, la mia alitosi ha colpito ancora! Però si fa forza e mi serve la solita sbrodazza, in quanto il miglior caffè che ci sia , Illy, è stato cassato per via della legge sui caffè, n.3. Mario arriva con la guantiera ed io inavvertitamente accavallo le gambe, essendomi scordata le mutande e soprattutto di non averla lavata, per vari impegni, da una settimana. Mario stavolta barcolla e tutto il caffelatte finisce sulla mia camicetta scollata che però era già unta dagli involtini primavera mangiati un mese prima. Mentre strillo un'imprecazione entra nel bar Rocco, di anni 72, muratore, che io normalmente snobbo. Ma in quella mattina di merda, chissà perchè, mi viene di fargli un sorrisone con i miei denti lavati con Perlana, quando me lo ricordo, e di lanciargli un sonoro buongiorno. Rocco mi guarda stupefatto e manco mi risponde. Ora mi chiedo... è il caso che io insista nella mia corte sfrenata a Rocco il muratore o è meglio che mi dipinga la cucina da sola.
Basta con queste delusioni amorose. Gli uomini mi hanno veramente stancata. Sempre a fare i protagonisti, mai a tener conto delle nostre esigenze femminili. La stessa ministra Prestigiacomo, oggi una vispa settantenne, ha rinunciato alla battaglia per le quote rosa e per le pari opportunità e si è ritirata a fare la badessa in un convento di Carmelitane con le infradito situato su uno yacht al largo della Costa Smeralda. E che son fessa? In fondo ho solo sessant'anni e sono assai meglio di Piero che ne ha 72 e gira con il pannolone per l'ufficio, mingendo a destra e a manca. Per fortuna una recente legge ad personam permette di farsi infilare nella parussola una protesi peniana elettronica ad allungamento programmabile a carico della mutua. Mi son rasata a zero i capelli e ho comprato una tuta da imbianchino che nasconde le mie forme prosperose. Cazzo! Sono un sessantenne calvo in piena forma. Ragazzi, adesso esco. Vi prego, che ne dite, troverò il vero amore? Son tanti anni che le tento tutte e vi dico la verità il culo comincia un pò a bruciarmi.
Dopo l'orrendo incontro con Pierferdi al Parco dell'amore son tornata velocissima con l'elicottero di linea alla mia casa dei tapini (in base alla legge Paolo/Piersilvio esistono ora solo due tipologie di appartamenti, dei tapini e dei nababbi). Mi butto sul pagliericcio senza neppure lavarmi i denti e la parussola e piombo in un sogno agitato, in cui mi ritorna in mente quell'amore finito trent'anni prima senza un percome e un perchè, forse per un equivoco? Il mio Montalbano!!! Sigh. Mi alzo con il solito allarme della ginnastica obbligatoria, mi dimentico di lavarmi la faccia, i denti e la parussola e scendo al bar sottocasa, dove esercita il peggior barista della città, Mario, di anni novanta fatti il 25 gennaio scorso. "Ciao Mario, gli alito in faccia, la solita sbobba". Quello ha come un mancamento, la mia alitosi ha colpito ancora! Però si fa forza e mi serve la solita sbrodazza, in quanto il miglior caffè che ci sia , Illy, è stato cassato per via della legge sui caffè, n.3. Mario arriva con la guantiera ed io inavvertitamente accavallo le gambe, essendomi scordata le mutande e soprattutto di non averla lavata, per vari impegni, da una settimana. Mario stavolta barcolla e tutto il caffelatte finisce sulla mia camicetta scollata che però era già unta dagli involtini primavera mangiati un mese prima. Mentre strillo un'imprecazione entra nel bar Rocco, di anni 72, muratore, che io normalmente snobbo. Ma in quella mattina di merda, chissà perchè, mi viene di fargli un sorrisone con i miei denti lavati con Perlana, quando me lo ricordo, e di lanciargli un sonoro buongiorno. Rocco mi guarda stupefatto e manco mi risponde. Ora mi chiedo... è il caso che io insista nella mia corte sfrenata a Rocco il muratore o è meglio che mi dipinga la cucina da sola.
Basta con queste delusioni amorose. Gli uomini mi hanno veramente stancata. Sempre a fare i protagonisti, mai a tener conto delle nostre esigenze femminili. La stessa ministra Prestigiacomo, oggi una vispa settantenne, ha rinunciato alla battaglia per le quote rosa e per le pari opportunità e si è ritirata a fare la badessa in un convento di Carmelitane con le infradito situato su uno yacht al largo della Costa Smeralda. E che son fessa? In fondo ho solo sessant'anni e sono assai meglio di Piero che ne ha 72 e gira con il pannolone per l'ufficio, mingendo a destra e a manca. Per fortuna una recente legge ad personam permette di farsi infilare nella parussola una protesi peniana elettronica ad allungamento programmabile a carico della mutua. Mi son rasata a zero i capelli e ho comprato una tuta da imbianchino che nasconde le mie forme prosperose. Cazzo! Sono un sessantenne calvo in piena forma. Ragazzi, adesso esco. Vi prego, che ne dite, troverò il vero amore? Son tanti anni che le tento tutte e vi dico la verità il culo comincia un pò a bruciarmi.
amore e multe
tempo fa ho letto questa bella notizia."Che cosa la coppia stesse facendo a bordo di quell'auto che zigzagava pericolosamente in piena provinciale i vigili hanno potuto solo immaginarselo. Soprattutto dopo che se li sono trovati davanti seminudi. E non erano nemmeno dei ragazzini: 59 anni lui, 70 lei. La strana scena si è materializzata davanti agli agenti della Polizia locale di Cologno al Serio, che hanno notato una Fiat Punto che viaggiava sbandando, invadendo continuamente la corsia opposta. Gli agenti hanno subito bloccato la Punto. E si sono trovati davanti i due anziani amanti (perchè la signora non era la moglie dell'automobilista). I due sono stati multati". Mentre il clero si interroga su quale fosse realmente l'atto sessuale per poter meglio graduare la penitenza, l'uomo ingenuo, benchè raffinato, deplora che il fatto sia avvenuto su una Fiat Punto
sesso e amore fatti bene fanno bene
Monsignor Piergiorgio Ragazzoni, ospite del Rotary club Trieste al Circolo Ufficiali durante una conviviale e davanti ad una tavola ben imbandita, ha ripercorso di fronte ad un parterre du roi di anziani ancora ben vispi il concetto dell'amore espresso dalla prima Enciclica di Benedetto XVI, sul tema "Deus Caritas est". Il prelato ha sottolineato la novità dell'enciclica che propone una nuova visione dell'amore, e quindi dell'eros, tema quanto mai innovativo ed attuale. L'eros deve essere disciplinato e maturo, non riducendosi a puro sesso, ma deve essere l'unione di corpi e anime in perfetta armonia. Si tratta in sintesi del novissimo concetto, solo in parte anticipato dalla famosa scrittrice Liala, della necessità, anche per chi non ha una scelta di fede, di superare il dualismo tra spirito e corpo. Il rancio era buono ed abbondante, qualche lacrima sulle gote rugose di qualche bella signora persa in lontani ricordi. Deus vult.
deiezioni canine
L'uomo elegante possiederà certamente un cane e lo porterà volentieri a passeggio. Il cane sarà naturalmente di razza pregiata e la cittadinanza tutta lo osserverà con ammirazione ed approvazione. Quando il cane deietterà l'uomo elegante raccoglierà prontamente l'olezzante deiezione, ma lo farà non con la paletta di plastica che l'uomo comune comunemente acquista nel negozio per animali, ma con una paletta d'argento per servire le torte che l'uomo elegante avrà acquistato dal miglior argentiere.
il candidato elegante
L'uomo elegante non voterà mai un sindaco ( o un governatore o un parlamentare) per il partito d'appartenenza o per il programma, ma vorrà guardare alla sostanza, cioè a come il candidato si presenta. Esso candidato dovrà innanzitutto essere un bell'uomo, non necessariamente con chioma abbondante, ma di linea snella e ricercato nel vestire. Egli indosserà esclusivamente abiti blu scuro monopetto, camicia bianca o azzurro tenue a righine, cravatta blu intonata con piccoli disegni di Marinella, scarpe a punta laccate e lucidate. Occasionalmente potrà concedersi un abito grigio fumè. Sarà ovviamente dotato di smoking di sartoria per le prime teatrali, mentre per le inaugurazioni semplici potrà andar bene uno dei vestiti di cui sopra. Il portamento sarà altero, il naso per aria, la camminata sciolta. Talvolta potrà accennare ad una corsa, per sottolineare la sua sportività. In occasione di visite a cantieri o grotte porterà stivaloni e in testa un casco di plastica o, in mancanza, uno scolapasta.
fagioli e cipolla
Molti critici della gastronomia trovano volgare un piatto della tradizione popolare come i fagioli con la cipolla. Questo non è il mio pensiero! L'uomo che ha stile saprà apprezzare anche i sapori più ruvidi della campagna e talvolta abbandonerà quello che è in pratica il suo unico cibo quotidiano, la granseola condita con solo un filo d'olio spremuto a mano dalle olive della qualità bianchera per recarsi all'Hostaria Mulin vecio di Gradisca a gustare un buon piatto di fagioli con la cipolla. Non disdegnerà eventualmente di assaggiare anche il minestrone della signora Alba, i crauti con wurstel in omaggio, il cotechino con brovada, al martedì trippa alla parmigiana e sempre lo strudel. Egli siederà volentieri ai tavolacci di legno in allegra brigata e canterà a squarciagola canzoni popolaresche. Sarà vestito sportivamente con una giacca in tweed marrone calzoni di velluto chiaro camicia aperta con foulard di seta turchina e morbidi mocassini nappati. Berrà un litro di rosso della casa ed al termine del desinare si produrrà senza scrupoli in un rutto sonoro tra la festosa approvazione degli astanti.
il senso della vita
L'uomo raffinato trova gratificante vivere di rendita pur che sia adeguata al suo stile impeccabile. L'uomo volgare, anche in età avanzata, insiste a voler lavorare, perlopiù drasticamente asserendo di farlo per spirito di servizio mentre lo fa ovviamente o per soldi o per ambizione o per presunzione o semplicemente perchè ha la moglie a casa. Questa sua scelta comporta fastidio e spesso danno per la cittadinanza più consapevole.
un omicidio inspiegabile
Piero si alza con un leggero mal di testa si fa il solito latte con semolino a pioggia prende l'ascia che tiene nel comodino esce va all'amministrazione stabili e colpisce a morte il titolare in mezzo alla fronte. Quell'amministratore lo aveva veramente seccato. Se ne va poi a fare la spesa.
Elvis
Il professor Schicchiranzi quando non era ancora professore ma semplice studente era il primo fan di Elvis Presley nella nostra bella città. Un po' anche gli somigliava e lui sottolineava questa specie di somiglianza vestendosi e pettinandosi come la grande rockstar. Dopo è diventato professore e adesso ormai vecchio lo ho visto girare solo soletto in città con tutti i capelli bianchi. Fa impressione perchè par di vedere Elvis come sarebbe oggidì se non fosse morto tanti anni fa.
dolce Carnia
Mario F., rientrato da una visita di tre giorni in Carnia, terra ubertosa di dolore e di terremoti, ha rilasciato la seguente dichiarazione. Non ho mai visto tanti vecchiacci inseme, quorum ego. Mi parevano tanto rimbambiti ma a loro modo vegeti. Non si può dire vivi. Solo che non si lavano mai per cui puzzano come capre. La maggiore concentrazione di questi vecchiacci tremendi sta nelle terme di questo piovoso paese che chiamano appunto Arta terme. Là mi è sembrato di vedere come in un incubo il vero futuro della umanità. Tanti vecchi sporchi puzzolenti artritici ma praticamente immortali (causa farmaci sfornati in continuazione da avide case farmaceutiche e consigliati da medici scrupolosi) chiusi in enormi terme a bere acqua più puzzolente di loro. Pronunciate queste ficcanti parole Mario F. ha sentito su di sè tutto il peso della profezia nera. Si è poi consolato avendo saputo che nei pressi sorgerà una centrale nucleare in area sismica e forse anche una enorme discarica.
omicidi improvvisi
Rino, già protocollatore di Ente pubblico, vive con l'anziano fratello Giorgio e la vecchia sorella Gaetana, che sembra a lui più madre che germana. Una mattina, senza ragione apparente, Rino uccide i due parenti con un cortellaccio preso dal cassetto del tavolaccio della cucina.
il sindaco
La bella tassista Mara raccoglie al posteggio di S.Giovanni l’operoso sindaco, dr. Ballerino, noto tombeur des femmes, rieletto recentemente con una massa di voti dalla popolazione entusiasta. S. : “Portami immediatamente al cantiere della superstrada devo intervenire con urgenza su un marciapiede.”M.:”Subito, Eccellenza. Mi scusi, Le posso fare una domanda?”S.:”Certo, onesto lavoratore. Vorrai sicuramente sapere delle mie eccezionali doti di gestore della cosa pubblica.”M.:”No, Eminenza. Veramente conoscendo il suo imbattibile talento di tombeur e la sua familiarità con il mondo caotico dell’innovazione, volevo chiederLe dei consigli sul tema. Approcci amorosi in internet e nella realtà.”S.:”Amico proletario, sei caduto bene. In due e due quattro ti dirò il decalogo dell’approccio amoroso in Internet. Siccome poi la realtà è più virtuale di Internet il decalogo lo potrai applicare anche nel mondo tangibile che però, ti avverto subito, è molto più puzzolente e sudaticcio.M.:”Grazie Maestà sono tutto orecchi.”S.:”Allora, diletto allievo e cittadino elettore, ecco il decalogo.1. Meglio di tutto è cercare nei blog. Le chat sono troppo caotiche e per noi anziani non vanno bene. E’ ben vero che nei blog il 90 per cento sono balle, ma dal 10 per cento qualche idea te la puoi fare sul tipo di persona.2. Cerca di capire se hai a che fare con un maschio, femmina, trasgender o transessuale. E all’incirca l’età.3. Imposta subito il rapporto epistolare con durezza. Inutile fare il sentimentalone. Annoia.4. Cerca di capire a cosa mira l’interlocutore. Per lo più è persona sessualmente, sentimentalmente o lavorativamente insoddisfatta. Naturalmente dirà che scopa come un riccio, che è follemente innamorata del suo Love e che è un grande manager. Più esagera più è infelice e tieni presente che gli infelici sono massimamente rompipalle.5. Un primo trucco che ti consiglio è l’addio simulato. E’ un poco abusato ma funziona ancora. Tu, con la tua furbizia epistolare, avrai stimolato la curiosità della tua vittima. Improvvisamente le scrivi. Mi dispiace, addio; non ti dimenticherò mai. E’ una cazzata, ma se l’interlocutore è ingenuo, ci casca.6. Ottimo trucco è anche quello del silenzio improvviso. Tu avrai ormai avviato una corrispondenza ben cadenzata e all’improvviso scompari. Questo è più efficace del n. 5.7. La cosa migliore è però che sia tu che la vittima abbiate un bel blog o, comunque, come ho detto, almeno uno dei due. Allora interverrai sui commenti, meglio se con nomi di fantasia, attento a non farti scoprire, ma con piccole o grandi provocazioni susciterai interesse nella vittima.8. Lavorando sui blog avrai anche immediatamente il vantaggio di conoscere l’indirizzo di posta elettronica della tua vittima. E qui comincia il divertimento, perché il rapporto è bensì virtuale, ma anche molto diretto.9. Evita però di dare numeri di telefono o maggiori informazioni sul tuo conto. Il rompipalle è sempre in agguato.10. Lascia perdere e fatti una bella passeggiata che la stagione è promettente. Il computer, come la masturbazione, rende ciechi.Eccomi caro sono arrivato. Vedi il marciapiede da aggiustare? Ovvio che non ti pago…per te sarà stato un onore portare il Sindaco al marciapiede rotto e, in ogni caso, ti ho dato dei consigli che non hanno prezzo.
alle terme
La prof. Clotilde Masuria, in vacanza ad Arta Terme alla pensione Maria (una stella) si alzò presto deiettò vuotò coscienziosamente il pitale nell'orto purtroppo il contenuto finì sulla testa del gatto che stava passando lì sotto si lavò svelta le ascelle e solo quelle mentre le tettone ballonzonavano per il piacere solitario del pensionante papà Renzi che con la scusa della poliuria era uscito già da mezz'ora dal desolante talamo coniugale e occhieggiava dal buco della serratura. Clotilde bella pronta profumata scese quindi per la colazione .Erano le cinque antimeridiane perchè la ricca e fresca colazione di Casa Maria veniva servita appunto solo dalle cinque alle sei del mattino. Era la stessa Elvira che preparava e serviva il gustoso desinare. Caffè di cicoria all'americana con latte a conservazione annuale pane raffermo margarina dell'alpeggio e sugna di porco deceduto di morte innaturale. Quella mattina tutto a posto, a parte un attacco epilettico del giovane Renzi ed il mutismo imbarazzante della ragazza Renzi immobile faccia al muro per una crisi autistica. Mansuria mangiò svelta ed uscì sorprendendo i due diversamente amici Orazio e Silvano che si baciavano in bocca dietro l'attaccapanni. Clotilde prese il viottolo che da Casa Maria portava ale terme oltrepassò un ponticello traballante e cigolante sul torrente che attraversava la vallata e giunse all'edificio termale che pareva uscito da un incubo di un geometra ubriaco di grappa di Cabia. Il caseggiato era in pratica una grande tenda indiana in legno di faggio e col tetto di perlinato incatramato. Vi si accedeva attraverso un pertugio velato da una tendina di perline colorate. Già dall'esterno si percepiva il forte odore zolfigno di uova marce. La Masuria si diresse decisa verso il tavolo della ricezione dove stava russando una anziana inservente gobba. Il saloncino era desolatamente vuoto fors'anche perchè erano appena le sei di un mattino uggioso umido nebbioso deprimente. Clotilde scosse violentemente il campanaccio di mucca posto sul tavolo allo scopo di richiamare l'attenzione del personale latitante o come nel caso dormiente. La gobba sobbalzò e si mise ad urlare parole e bestemmie incomprensibili nel suo idioma celto-carnico. "Si calmi cara signora - fece la dolce Clotilde - desidero solo prenotare i miei soliti trattamenti di bellezza." "Dica pure - fece la scocciatissima gobbetta." "Allora tre bicchieri di acqua pudia giornalieri ed il massaggio speciale." "Per l'acqua pudia si serva direttamente alla fontanella, nel frattempo chiamo Omar, il nuovo massaggiatore. Fanno 15 lire per tutto il mese."Mentre la querimoniosa infermiera si allontanava zoppicante, Clotilde si bevve avidamente tre bicchieri di quell'acqua melmosa, già pregustando il sottile piacere così simile all'orgasmo che è la deiezione nelle persone afflitte da stipsi. "Eccomi signora." la sorprese una voce cavernosa da dietro le sue spalle. Ella si volse e scorse con maraviglia un gigante nero completamente nudo cosparso d'olio con solo un asciugamanino stretto in vita e due eleganti infradito ai piedi. Era il massaggiatore Omar che l'accompagnò gentilmente in un lurido stanzino adiacente con tracce visibili di deiezioni topesche sul pavimento. "Mettiti tutta ignuda presto - ansimò il mastodontico Masai - e stenditi prona sul lettino." Clotilde ingenua prontamente obbedì senza chiedersi il perchè dell'erigersi improvviso del piccolo asciugamano che scarsamente copriva le pudenda del Nubiano ormai completamente fradicio di olio sudore e libidine. Ella dunque si accomodò e non potè vedere il ghigno mostruoso dell'Ottentotto che si apprestava a fare atti impuri, anzichè massaggi. Ma l'innocenza della anziana signorina non fu nemmeno quella volta violata poichè l'effetto dell'acqua pudia si fece in quell'istante sentire provocando una tempesta di schizzi di materiale organico dalle viscere della vergine.La dura asta dell'intrepido aborigeno si sciolse come neve al sole e lo stesso uggiolando come il cucciolo del gorilla sparì dal luogo del tentato oltraggio. Clotilde rivestitasi con calma si ripromise per l'indomani di farsi il massaggio prima dell'assunzione dell'acqua pudia.
un uomo di stile
Al parcheggio di via del Quirinale sta posteggiando la Mercedes della bellissima tassista Mara. Il taxista Ninì, galante, si avvicina per aprirle la portiera. Mara esce rapidamente, splendida, coprendosi il naso greco e la bocca carnosa con un morbido fazzoletto di lino, gli occhi cerulei lacrimanti. Dall'auto esce un tanfo pazzesco.N.:"A Mara che succede, cos'è questa puzza insopportabile?"M.:"Lasciami stare, Ninì, un'esperienza scioccante..."N.:"Dimmi, se ti può confortare."M.:"Insomma, sono al posteggio di via dell'Arenula, quando entra in macchina un signore elegantissimo, sulla cinquantina. Capelli e barba bianchi, curatissimi. Doppiopetto in grisaglia , camicia bianca con i gemelli d'argento, scarpe Tod's. Un pungente, ottimo effluvio di Pino Silvestre Vidal.. Mi fa. Presto a Tordivalle, alle corse."N.:"Un ottimo cliente, mi pare, molto solubile."M.:"Così sembrava. Mi avvio e il gentiluomo cortese mi fa. Potrebbe chiudere il finestrino, mi da fastidio il giro d'aria. Eseguo. Fatti pochi metri, dal sedile posteriore parte come un sibilo sottile, leggerissimo e persistente. Al momento non ci faccio caso, ma subito dopo si alza una nebbiolina grigia, con un odore pestilenziale di cavoli lessi marci, di zolfo e di stallatico di ultima scelta. L'elegante cliente scorreggia silente e volentieri. Non posso aprire il finestrino, per sua comanda! Che fare? Lo osservo di sottecchi. Il nobiluomo è impassibile, solo un lieve sorriso o forse un ghigno aleggia sul suo volto. Diabolico! Non so come sono riuscita a portarlo fino a Tordivalle. L'aristocratico paga velocemente e s'avvia verso l'impianto. Un enorme rigonfio sul davanti dei pantaloni ben stirati e, sul retro, una larga macchia gialla ed umida! Che schifo! E' passata un'ora ed ancora non si può stare in macchina, neppure con i finestrini aperti."N:"Ma che c'è di strano? Mi meraviglio di te, Mara, che sei una donna di cultura, oltre che bellissima. Sin dall'antichità, sin dalla cultura egizia la scorreggia, questo vivace insieme di gas intestinali e di particelle di feci, è considerato segno distintivo di nobiltà di lombi e di animo. Alcuni filosofi greci, Platone in particolare nel suo fondamentale 'La scorreggia ideale nella grotta' ritengono la puzzetta manifestazione sublime della divinità della natura. Non solo, ma ricorda il bel detto popolare. 'Tromba di culo sanità di corpo, aiutami tu se no son morto'. Infine , tra i più raffinati, la scorreggia è ritenuta il più potente afrodisiaco, superiore addirittura alla pillola blu, sicchè il farla volentieri sotto le coperte è sicuro preludio ad una intensa e felice notte d'amore. Per non parlare della classica scorreggia in ascensore, scherzo tra i più originali e graditi. Vedi dunque Mara quanto sciocco sia il tuo disappunto per la bella esperienza che hai vissuto." Ninì, al solito, è stato molto convincente. Ma Mara stavolta non è d'accordo. O almeno il suo nasetto non lo è.
la bella tassista
Ieri una bella tassista era al suo posteggio di via del Corso, quand’ecco arrivare due managers, begli uomini, palestrati.“Tassista, a Fiumicino”“Voli nazionali o internazionali, sir?”“Domestici.”I due bellimbusti erano veramente eleganti. M1:giacca Armani, camicia Testa, cravatta Marinella, calzoni Versace, scarpe Upim, M2: camicia Versace, giacca Armani. Scarpe Gucci, cravatta Marinella e calzoni La Rinascente.Ecco cosa si son detti i due imprenditori ambrosiani nel corso del tragitto.M1:” Uelà, pota, o mia bela madunina…”M2:”Cosa c’è, Piero, che ti tormenta?”M1:”Caro Paolo, ieri ho vissuto una esperienza sconvolgente…”M2:”Raccontala, su, soc mel.”M1:”Sai, sono uscito per la prima volta con la bella Manuela, quell’avvocato di grido che ha l’ufficio nel Pirellun, propria sopra al nostro, pota. L’ho portata a magnà in tei Navigli in una osteria fuori porta, abbiamo preso trippa alla cipolla, tonno in scatola alla cipolla, tutta roba locale… Bene finita la cena, tra un rutto e l’altro ben mascherati, l’ho accompagnata a casa e lei mi fa. Sali? Io. E’ovvio.”M2:”Cavolo, Piero, alla prima sera! E quella Manuela che pareva così sostenuta!”M1:” Eh, già. Ma ascolta. Saliamo, mi offre un Curvuasiè dell’82 e si butta tra le mie braccia sfoggiando un completino Intimissimi. Io ero al settimo cielo. Estraggo l’armamentario senza por tempo in mezzo…”M2:” Ben detto, l’armamentario; ti ho visto una volta sotto la doccia. Sei veramente ben fornito.”M1:” Già, 17 a riposo, 25 sul lavoro e grosso come un pugno di Tyson. Le strappo gli slip e la impiombo.”M2:” Bravo. E il problema?”M1:”Sai il punto? Le donne parlano solo delle dimensioni nostre, ma noi non parliamo mai del loro ambiente vaginale.”M2:”Cioè?”M1:”Alcune ce l’hanno poco profonda, per cui sbatti subito nel fondale. Altre hanno un livello di lubrificazione tipo cascate del Niagara. Insomma, minchia, sta Manuela ce le aveva tutte due. Sono entrato come un salmone e mi son ritrovato come un girino nella palude. Lei è stata comprensiva, mi ha riempito di buone parole, si vedeva che non era la prima volta che le capitava. Ma io, che figuraccia!”M2:”O mia bela madunina, come ti capisco.”Tassista:”Signori, siamo arrivati. Fanno 80 euro.”Pagano e si avviano verso l’imbarco tenendosi per mano, come due innamorati.La bella tassista, tra sè e sè:"Chi fa da sè fa per tre."In effetti l'ambiente anale e quello manuale sono meno scivolosi di quello vaginale.
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